Dopo lo scivolone degli slogan antitedeschi comparsi su alcuni manifesti elettorali, che hanno comprensibilmente destato preoccupazione in molti operatori turistici, Italia dei Lavori rincara la dose sostenendo che non saranno quei messaggi a tenere lontani i cittadini della Germania. Questa sottovalutazione dà la misura ti quanto poco siano comprese le dinamiche che stanno alla base del mercato turistico e delle scelte di chi si appresta a programmare una vacanza, soprattutto oggi quando basta una recensione negativa in uno dei siti dedicati alle prenotazioni per far cambiare idea su una struttura ricettiva. In un mercato come quello turistico dove quindi la comunicazione ha un valore fondamentale è facile immaginare quali danni possano causare le foto di centinaia di manifesti affissi sui muri delle nostre località balneari e non solo. In Italia oltre il 40% dei turisti vengono dall’estero e tra questi i tedeschi sono tra i più presenti e quelli che in assoluto garantiscono il maggior numero di notti di permanenza. Costituiscono dunque un segmento da valorizzare e non penalizzare. Il nostro Paese nella classifica delle destinazioni turistiche europee è alle spalle di Spagna e Francia. Compito della politica è provare a colmare questo distacco favorendo l’industria turistica, che rappresenta il 10% del PIL nazionale, iniziando magari col non mettere in difficoltà chi opera in questo settore con comunicazioni fuorvianti.