di Pierangelo Molena
(animatore parrocchiale SLG dal 1980 al 1994…e non solo)
50 anni. Nel 1962 veniva consegnata alla comunità mestrina una nuova chiesa: la parrocchia San Lorenzo Giustiniani. Parroco don Antonio Moro. Mi permetto di scrivere alcune riflessioni, da uno che è cresciuto in quella parrocchia (e lo dice con orgoglio). S.L.G una sigla per noi ragazzi della Cipressina, un pezzo di Mestre (non di Zelarino) nata male e cresciuta peggio. Nessuna tradizione, case per chi arrivava a Mestre per lavorare a Venezia, al porto, al petrolchimico e nella grande industria negli anni cinquanta e sessanta. Gente, come i miei genitori, che veniva dalla campagna veneta, ma anche dalla Puglia e dalla Calabria e ancora dal Friuli, dalla Toscana e dalla Sicilia. E gente di ogni tipo: tanti operai specializzati, tantissimi generici, poliziotti e carabinieri, e una moltitudine di ragazzi e ragazze. Cipressina un pezzo di Mestre dove la speculazione ha fatto del suo peggio: palazzi costruiti vicini con appartamenti piccoli, poche strade asfaltate, fognature inesistenti e via così. Ma in quel pezzo di Mestre l’attività di quella parrocchia ha permesso a moltissimi figli di operai di andare in campeggio per 10 giorni all’anno (per moltissimi le uniche vacanze). E ancora di formare molti giovani con il “pallino” del servizio. Nasce una scuola di musica: si chiama ARCI Saffo ed è gestita dagli animatori parrocchiali perchè l’insegnamento post conciliare della Gaudium et Spes ci spingeva ad essere chiesa nel mondo con la bibbia su una mano ed un giornale sull’altra. E così l’impegno in politica: nel PCI (la maggior parte e del resto la stragrande maggioranza votava per i comunisti), nella DC, in DP, nel PSI (ma poco) si potevano incontrare persone che trovavi anche ad animare la catechesi, le liturgie o i gruppi di servizio. E anche l’impegno per uno sport per tutti con il gruppo sportivo che ha avviato al basket centinaia di ragazzi. E poi l’impegno verso chi era in difficolà con l’obiettivo di “promuovere” la persona non assisterla. Parlo per me ovviamente: la parrocchia S.L.Giustiniani è stata la mia vera casa e la mia vera scuola. Luogo che ti impegnava ad essere al servizio (gratuito) degli ultimi e del prossimo. Mi fermo qui con un grazie a don Moro e ai suoi inviti allo studio, a don Pizziol, a don Barbaro e a don Biancotto (non me ne vogliano chi è arrivato prima o è arrivato dopo) che per me e per molti ragazzi nati negli anni ’60 e ’70 hanno rappresentato veri punti di riferimento. Grazie a loro e grazie a CHI ha permesso che venisse formata una parrocchia alla Cipressina. Buon anniversario e l’augurio di guardare al futuro ricordando da dove siamo partiti: essere Chiesa nel mondo contemporaneo.
Scusatemi …